3829 recensioni a vostra disposizione!
   
 

NEW JACK CITY Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 16 dicembre 1991
 
di Mario Van Peebles, con Wesley Snipes, Ice-T (Stati Uniti, 1991)
Dovuta al giornalista Barry Michael Copper, l'espressione - immediatamente ed immancabilmente votata all'immediato successo - "New Jack" dovrebbe essere una cosa seria: la descrizione della vita dei "nuovi poveri", gli "homeless" nelle metropoli ammalate di superconsumismo, confrontata ad un desiderio di gratificazione istantanea. La fuga, per gli adolescenti rigettati nella degradazione dei ghetti sociali, nella celebrazione più sfrenata della violenza, nel desiderio più sfrenato di consumo che la democratizzazione della droga a buon mercato (il crack) sembra permettere con facilità apparentemente irrisoria. A colpi di rap, monili d'oro e giacche variopinte: per ricadere immancabilmente nelle sempiterne legge di sfruttamento da sottoproletariato.

Anche il cinema Black dovrebbe essere una cosa seria: l'esigenza espressiva di nuove classi e culture emergenti, o finalmente emergenti. La trasposizione, in chiave cinematografica, di quegli umori inimitabili (l'improvvisazione libera ed istintiva, la facilità ritmica che induce la felicità armonica, l'abbandono cool che non abdica alla lucidità, il senso della gag e dell'assurdo e via dicendo) che per esempio il jazz ha ancorato indelebilmente nella cultura della nostra epoca.

Chi non è serio è questo Mario Van Peebles (che la frettolosa mitologia cinefilica sta già cercando di contrabbandare: il film ha avuto successo in patria, ed al regista si è subito scoperto un genitore autore di un capolavoro marginalizzato nel 71 ed intitolato SWEET SWEETBACK'S BAADASSSSS SONS che naturalmente nessuno ha visto): platealmente ricalcato sulle sceneggiature celebri del filone gangster (i due SCARFACE, THE PUBLIC ENNEMY o LITTLE CAESAR) oltre che su evidenti similitudini con quelli di Spike Lee (il rifugio della droga, il vecchio giustiziere mistico del finale) il suo è un film che vorrebbe descrivere la violenza con la violenza. In effetti, è semplicemente vittima di quella violenza: dello schematismo, dell'infantilismo, della volgarità, dell'impotenza che è alla base della violenza.

Goffamente dimostrativo, pachidermicamente messianico, NEW JACK CITY ha tutti i difetti di quel cinema bianco che speriamo di non ritrovare in quello nero. Un bel risultato, non c'è che dire.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

 
Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda